IO SONO TUTTI VOI

”Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre,
laddove gli altri vanno avanti come pecore.”

Fabrizio De Andrè 

Daniele scherzava spesso dicendo che ben presto avrebbe lasciato l’azienda in mano alla sua falange macedone. Nessuno si sarebbe potuto, o avrebbe voluto, immaginare che il 30 Luglio 2014 Daniele sarebbe venuto a mancare. La sua ciurma, la sua gente, perse il suo capitano. Ma l’azienda non lasciava Daniele, soprattutto non i suoi ideali, tramandati in eredità a tutti coloro che sono stati una parte di lui, una parte di Copan.


Lettera di Ilaria Triva letta al Funerale del papà Daniele

“Caro papà,
non so con quale forza riuscirò a leggerti questa lettera, ma sappi che non me ne andrò da qui finché non l’avrò finita. Perché solo tu mi hai insegnato a non arrendermi mai. 

Papà, sei stato eccezionale per me così come lo sei stato per molte persone. L’amore che mi hai trasmesso, la tua generosità, la tua semplicità, ti hanno reso unico agli occhi di tutti. 

So che mi starai ascoltando e vorrei anche dirti che sono un po’ arrabbiata dentro di me, perché penso a quanto la vita delle volte sia ingiusta, ma se tu fossi ancora qui mi avresti detto che non bisogna accanirsi nel trovare un perché; è così e basta ed è per questo che spesso mi dicevi che bisogna godersi la vita giorno per giorno, in pace, serenità e amore con le persone che amiamo, perché non sapremo mai cosa succederà “domani” e per questo ti ringrazio perché ora non ho nessun rimpianto se non un vuoto incolmabile dentro di me. 

Sono e sarò sempre orgogliosa del mio dolce papino, come amavo chiamarti, e sono tutt’ora convinta che io e te eravamo e saremo compatibili per molte cose e questo solo perché tu in questi anni sei riuscito a far crescere dentro di me una filosofia di vita. 

È incredibile come tu sia riuscito a farti amare da tante persone senza voler mai fargli invidia per tutto quello che sei riuscito a costruire. 

Mi ricorderò sempre quel giorno in macchina, quando vedendo passare un “gioiellino a quattro ruote”, mi dicesti che non potevi smettere di guardarla da quanto era bella, ma anche se te la fossi potuta permettere, non l’avresti mai comprata, perché non volevi arrivare nella tua fabbrica per far vedere che tu avevi più possibilità di qualcun altro, ma volevi essere considerato come tutti i tuoi dipendenti, che per te non erano dipendenti ma compagni di lavoro. 

Ti prometto, papà, che non mi farò distruggere dal dolore, ma tirerò fuori tutta la forza che ho dentro il mio cuore per continuare a vivere insieme alla mamma e ai miei fratelli il viaggio della vita. Non vorrei mai concluderla questa lettera, ma se fossi ancora qui in parte a me ti ripeterei ancora quella frase che ti dissi tre giorni fa: sei e sarai sempre con me papà, ti voglio bene. 

A tutti i suoi amici di lavoro vorrei dire solo un’ultima cosa: non voglio, e neanche il mio papà avrebbe voluto, che vi lasciaste andare per la sua mancanza, ma continuate a portare avanti quell’ammirevole mondo familiare che lui era riuscito a costruire insieme a voi, sempre con lo stesso amore e la stessa dedizione che lui era riuscito a trasmettervi. Vi ha sempre voluto bene e ha sempre creduto nello spirito di squadra, perché lui stesso era convinto che solo così si potessero costruire grandi cose.  

E poi questo messaggio lo rivolgo a tutti voi, perché mio papà ha sempre voluto metterlo nel mio cervello: non abbiate paura di affrontare gli ostacoli che la vita vi pone, cercate di prenderne esempio per costruire dentro di voi una forza super eroica. 

Inseguite i vostri sogni, perché nella vita niente è impossibile e solo chi ha fede nel credere in qualcosa otterrà le proprie vittorie. 

Non considerate facile quello che vi sembrerà scontato e banale da conquistare, perché il grande Dani mi ricordava sempre che tutto è facile per chi sa già la risposta in amore, a scuola, in famiglia, al lavoro… 

Non potevano trovare altre parole per definirti, mio caro papà: sei stato e sarai sempre il mio campione. 

Mi sembra ieri quel 17 Settembre 2010 quando mi regalasti un libro e mi scrivesti: per la mia cara Illy, ascolta sempre il tuo cuore, sii affettuosa e generosa per pregiudizio e vedrai che la vita ti sorriderà sempre… 

Forse avrei voluto dirti altre cose, papà, ma le vorrei tenere per quel giorno che ci rincontreremo da qualche parte ed è per questo che il mio non è un addio, ma solamente un ciao, a presto, mio più grande marinaio… 

Con affetto, tua figlia Ilaria.”